The Village
The Village
2004
Disney+
Paese
Usa
Generi
Drammatico, Horror, Thriller
Durata
108 min.
Formato
Colore
Regista
M. Night Shyamalan
Attori
Bryce Dallas Howard
Joaquin Phoenix
Adrien Brody
William Hurt
Sigourney Weaver
Brendan Gleeson
Cherry Jones
M. Night Shyamalan
Pennsylvania, 1897: la comunità del villaggio di Covington vive nel timore delle “creature innominabili”, esseri misteriosi che si dice dimorino nel bosco circostante. Ogni contatto con il mondo esterno è vietato, in quanto è proibito varcare le soglie della foresta per non incorrere nell'ira delle creature.
Uno dei lavori più complessi e ambiziosi di M. Night Shyamalan, oltre che uno dei suoi lungometraggi più riusciti in assoluto. A metà tra horror e thriller e contraddistinto da toni fortemente politici, il film rappresenta un'allegoria neanche troppo timida degli Stati Uniti post 11 settembre: il villaggio è un nido apparentemente sicuro, chiuso in se stesso, insensibile alle voci che provengono da un esterno che è anche simbolo di una diversità da cui ci si vuole unicamente proteggere; la vera minaccia è difatti insita nella comunità, celata sotto le spoglie di una falsa e ostentata tranquillità. Ne risulta un’acuta riflessione sul concetto (solo apparente) di invulnerabilità e inattaccabilità dell'America, arricchita da un’imprevedibile conclusione che potrebbe far storcere il naso ma che, in realtà, rappresenta il cardine fondamentale su cui poggia il peso di tutto il lungometraggio. Notevole la padronanza del mezzo cinematografico di Shyamalan, capace di portare avanti un cinema metaforico di grande suggestione, coadiuvato per di più da un cast convincente. Nomination all'Oscar per la colonna sonora di James Newton Howard, di primo piano all’interno della struttura filmica e in simbiosi con il contributo, fondamentale, del maestro della fotografia Roger Deakins.
Uno dei lavori più complessi e ambiziosi di M. Night Shyamalan, oltre che uno dei suoi lungometraggi più riusciti in assoluto. A metà tra horror e thriller e contraddistinto da toni fortemente politici, il film rappresenta un'allegoria neanche troppo timida degli Stati Uniti post 11 settembre: il villaggio è un nido apparentemente sicuro, chiuso in se stesso, insensibile alle voci che provengono da un esterno che è anche simbolo di una diversità da cui ci si vuole unicamente proteggere; la vera minaccia è difatti insita nella comunità, celata sotto le spoglie di una falsa e ostentata tranquillità. Ne risulta un’acuta riflessione sul concetto (solo apparente) di invulnerabilità e inattaccabilità dell'America, arricchita da un’imprevedibile conclusione che potrebbe far storcere il naso ma che, in realtà, rappresenta il cardine fondamentale su cui poggia il peso di tutto il lungometraggio. Notevole la padronanza del mezzo cinematografico di Shyamalan, capace di portare avanti un cinema metaforico di grande suggestione, coadiuvato per di più da un cast convincente. Nomination all'Oscar per la colonna sonora di James Newton Howard, di primo piano all’interno della struttura filmica e in simbiosi con il contributo, fondamentale, del maestro della fotografia Roger Deakins.
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