Leone (Sergio Castellitto) è tanto ricco quanto solo: per non trascorrere le feste di Natale in compagnia di se stesso, decide di assoldare una compagnia di attori professionisti che fingeranno di essere la sua famiglia. Ma, come la maggior parte dei ricchi, Leone è anche molto viziato e pretenzioso.

Curioso tentativo di produrre una commedia natalizia insolitamente raffinata, con un doppio ruolo di fruizione (le interazioni tra Leone e gli attori e la parte che questi recitano) di pirandelliana memoria, Una famiglia perfetta ambisce a conquistare un pubblico meno becero di quello avvezzo ai soliti cinepanettoni. Il tentativo è encomiabile e anche il cast funziona, soprattutto negli attriti tra Castellitto, la nonna-demiurgo (Ilaria Occhini) e l'istrionico capocomico (Marco Giallini), ma la struttura finisce per perdere di ritmo nella seconda parte che, come in un Canto di Natale dickensiano rivisitato, lascia da parte il mordente iniziale per fare spazio a un buonismo consolatorio da tradizionale commedia festiva. Insieme alle performance del cast, la sceneggiatura è la cosa più riuscita, almeno parzialmente, ma non è originale: si tratta infatti del remake dello spagnolo Familia del 1996, già alla base dell'americano Natale in affitto (2004). I meriti del regista Paolo Genovese sono perciò più che ridotti.