Il matrimonio di Lorna
Le silence de Lorna
2008
Paesi
Belgio, Francia, Germania, Italia
Generi
Drammatico, Sentimentale
Durata
105 min.
Formato
Colore
Registi
Jean-Pierre Dardenne
Luc Dardenne
Attori
Arta Dobroshi
Jérémie Renier
Fabrizio Rongione
Alban Ukaj
Morgan Marinne
Olivier Gourmet
Anton Yakovlev
Grigori Manoukov
Mireille Bailly
Lorna (Arta Dobroshi), immigrata albanese giunta a Liegi per ottenere la cittadinanza belga, sposa il tossicodipendente Claudy (Jérémie Renier) dopo averlo pagato. La ragazza è però d'accordo con il tassista Fabio (Fabrizio Rongione) che ha intenzione di uccidere Claudy e far sposare Lorna con un ricco russo in cerca di un passaporto comunitario. Lorna, fidanzata con Sokol (Alban Ukaj), sogna di aprire un bar e ha bisogno di soldi, ma affezionatasi a Claudy cercherà di far saltare il piano.
I Dardenne raccontano uno spaccato di marginalità popolato da immigrati, delinquenti e tossicodipendenti in cui la truffa e la sopraffazione del prossimo sono all'ordine del giorno. Ma i due registi osservano e descrivono questo microcosmo con rigore formale, senza cedere alle facili sirene del patetismo o della denuncia sociale, optando per una messa in scena secca, semplice e diretta, abile nel raccontare un'umanità allo sbando in cui la forza dei sentimenti e della fratellanza riescono comunque a sopravvivere a dispetto di un quadro inquietante di egoismi e meschinità. Centrale, dunque, il personaggio di Lorna che si ribella al suo padrone e incarna un altruismo insospettabile e decisamente antitetico rispetto allo squallore che la circonda. La macchina da presa dei Dardenne pedina i protagonisti, ne carpisce le conflittualità psicologiche, le emozioni celate e la smania di trovare una propria identità e un'integrazione in un mondo inospitale e feroce: in questo modo vede la luce un'opera profondamente morale senza mai essere moralista, essenziale e toccante. Ottimo tutto il cast, sebbene una menzione particolare la merita l'intensa e struggente prova di Arta Dobroshi. Premio per la miglior sceneggiatura al Festival di Cannes 2008.
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