Tori e Lokita
Tori et Lokita
2022
Paesi
Francia, Belgio
Genere
Drammatico
Durata
80 min.
Formato
Colore
Registi
Jean-Pierre Dardenne
Luc Dardenne
Attori
Schils Pablo
Mbundu Joely
Marc Zinga
Claire Bodson
Baptiste Sornin
Tori (Pablo Schils) e Lokita (Joely Mbundu) sono due giovani dell'Africa subsahariana che hanno viaggiato fino in Belgio per cercare una vita migliore. Tuttavia, la realtà in cui sono calati ora non è assolutamente confortevole e i due dovranno far fronte a mille difficoltà per provare a restare a galla. 

Sempre riconoscibili grazie a uno stile di regia graffiante e ruvido, i fratelli Dardenne firmano un nuovo tassello del mosaico che da sempre contraddistingue la loro filmografia, formato da film asciutti, privi di qualsivoglia retorica cinematografica e concentrati a raccontare senza filtri storie scomode con protagonisti personaggi emarginati o invisibili agli occhi della società. Tori e Lokita non fa eccezioni. Il lungometraggio si concentra su una coppia di ragazzi (interpretati da due giovani di grande talento e perfettamente amalgamati) con alle spalle un passato turbolento mai mostrato, ma di cui portano ancora addosso qualche ferita. Il presente in cui si trovano calati, però, è altrettanto difficile e la denuncia dei registi belgi risulta sin troppo chiara e lampante. Se è innegabile la bravura degli autori nel saper gestire alcuni passaggi molto toccanti e delicati (le esibizioni canore in primis) in grado di tratteggiare profondamente il rapporto tra i due protagonisti, Tori e Lokita pecca purtroppo nelle svolte narrative che dovrebbero dare sapore al racconto. Facendo spesso uso di una violenza fisica eccessiva e ridondante, sembra che i Dardenne arrivino troppo presto al cuore della questione e tendano ad allungare il brodo più del dovuto (la sequenza nello scantinato clandestino su tutte). Se anni fa lo sguardo di questi autori risultava innovativo e capace di creare numerosi allievi tra le cinematografie più disparate, oggi sembra non essere più idoneo a intercettare i tempi che corrono, risultando spesso superato o ripetitivo. Proprio come questo ultimo progetto, che non presenta nessun problema evidente con cui fare i conti, ma nemmeno alcun guizzo degno di nota. Presentato in concorso al Festival di Cannes.
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