Monrovia, Indiana
Monrovia, Indiana
2018
Paese
Usa
Genere
Documentario
Durata
223 min.
Formato
Colore
Regista
Frederick Wiseman
Monrovia, Indiana: esplorazione di una piccola città rurale, in America centrale. Un’illustrazione di come alcuni valori, tra cui il servizio alla comunità, il dovere, la vita spirituale, la generosità e l'autenticità convivono con stereotipi ed elementi cardine dell’identità americana.
Il grandissimo, venerabile documentarista americano Frederick Wiseman firma l’ennesima incursione, graziata dal suo stile minuzioso, fluviale e inconfondibile nei meandri dell’America e della sua identità (l’Indiana, tra l’altro, è il paese di John Dillinger e David Letterman, due icone a stelle e strisce non secondarie). Stavolta decide di guardare il particolare - o, visto il centro urbano in esame, il particolarissimo - per lambire l’universalità di un Paese reduce dall’elezione di Donald Trump, evento che ha visto un gran numero di soloni e tromboni pontificare, quasi sempre a sproposito, sull’America profonda. Wiseman, uomo attento e scrupolosissimo per metodo, vocazione, gestione del montaggio e dei materiali, intavola un’operazione di senso opposto: lascia parlare, come sempre, dettagli apparentemente ordinari ma in realtà archetipici di una comunità agricola del Midwest di appena 1.400 abitati, cucendo insieme con la sapienza di un antico sarto, dal pensiero nitido e limpido, una sinfonia orchestrata attraverso varie angolazioni e altrettanti luoghi della comunità di Monrovia. Il risultato è leggermente inferiore, per densità e spunti di interesse, ad altre opere dell’autore, ma la potenza dettagliata della messa a fuoco antropologica è come sempre deflagrante, tra discepoli di Cristo, campioni di basket (sport per il quale Monrovia detiene diversi record), allevamenti di maiali, fiere paesane in cui si vendono armi senza colpo ferire e addirittura il funerale di una signora in una chiesa locale. Apice del film, quest’ultimo, gestito con tocco irreprensibile e clinico ma non per questo disumano, a conferma della ricchezza a 360°, tanto emotiva quanto informativa, del cinema dell’autore, ben oltre le sue sembianze che a qualcuno potrebbero apparire rigide e strutturaliste. Notevole anche la sequenza che inanella primi piani sulle note de I Simpson e de La famiglia Addams, per non parlare della scena della massoneria. La durata delle riprese è stata di nove settimane. Presentato fuori concorso alla Mostra del cinema di Venezia 2018.
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