Robert
Altman
20 febbraio 1925, Kansas City (Missouri, USA) — 20 novembre 2006, Los Angeles (California, USA)
Premi Principali
Oscar alla carriera
2006
Golden Globe alla miglior regia
2002
Orso d’oro alla carriera al Festival di Berlino
2002
Leone d’oro alla carriera alla Mostra del Cinema di Venezia
1996
Leone d’oro alla Mostra del Cinema di Venezia
1993
Premio per la miglior regia al Festival di Cannes
1992
Orso d’oro al Festival di Berlino
1976
Palma d’oro al Festival di Cannes
1970
Regista, sceneggiatore e produttore statunitense. Educato in un istituto di gesuiti, a diciotto anni si arruola nell’esercito e partecipa alla Seconda guerra mondiale come pilota. Scrive in seguito per la radio e realizza alcuni documentari. Nel 1970 con M.A.S.H. (M*A*S*H) vince la Palma d'oro a Cannes e il film riceve sei nomination all’Oscar, per poi confermarsi regista di rara maestria con il western crepuscolare e anti-lirico I compari (McCabe&Mrs. Miller, 1971) e col noir Il lungo addio (The Long Goodbye, 1973) che adatta il romanzo di Raymond Chandler in maniera folgorante e spiazzante. Noto soprattutto per la capacità di realizzare film corali con una miriade di personaggi tutti perfettamente accordati, con il successivo Nashville (1975), capolavoro polifonico che abbraccia tutte le anime dell’America, riceve cinque nomination all’Oscar e un buon successo commerciale. Con Buffalo Bill e gli indiani (Buffalo Bill and the Indians, or Sitting Bull's History Lesson, 1976) conquista l’Orso d’oro a Berlino e dirige in seguito Un matrimonio (A Marriage, 1978), con tra gli altri italiani Vittorio Gassman e Gigi Proietti, e l’insuccesso Popeye – Braccio di ferro (Popeye, 1980), che lo porta ad allontanarsi da Hollywood per dedicarsi al teatro, pur non abbandonando il cinema e coltivando nel frattempo progetti più indipendenti. Negli anni Novanta riprende quota con I protagonisti (The Player, 1992), impietosa satira hollywoodiana e premio per la miglior regia a Cannes, e America oggi (Short Cuts, 1993), tratto dal libro di Raymond Carver e vincitore del Leone d’oro a Venezia ex-aequo con Tre colori – Film Blu (Trois coleurs: Bleu, 1993) di Kiéslowski. L’anno dopo si ritaglia una parentesi più lieve in Prêt-à-Porter (1994), con Mastroianni e la Loren che replicano lo spogliarello di Ieri, oggi e domani (1963) di Vittorio De Sica. Nel 1996 la Mostra del Cinema di Venezia gli attribuisce il Leone d’oro alla carriera. All’inizio degli anni duemila dirige Richard Gere ne Il Dottor T e le donne (Dr. T and the Women, 2000) e l’apprezzato Gosford Park (2001), che porta a quota otto le sue nomination personali all’Oscar. Nel 2002 il Festival di Berlino lo premia con l’Orso d’oro alla carriera, nel 2006 l’Academy gli conferisce l’Oscar alla carriera e nello stesso anno, dopo aver presentato a Berlino il suo ultimo film, Radio America, si spegne all’età di 81 anni in un ospedale di Los Angeles.
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