Steven
Soderbergh
Regista, produttore, direttore della fotografia, montatore e sceneggiatore statunitense. Nato in una famiglia di origini svedesi (il cognome Söderberg viene anglofonizzato in Soderbergh), cresce a Baton Rouge, in Louisiana, e inizia tredicenne a dirigere i primi corti. Dopo il diploma si trasferisce a Los Angeles dove lavora come montatore freelance. Il suo esordio, Sesso, bugie e videotape (Sex, Lies and Videotape, 1989), da lui scritto e diretto, vince nel 1989 la Palma d’Oro al Festival di Cannes e Soderbergh diventa il più giovane cineasta ad aver mai ricevuto il premio. Il film ottiene anche il premio per la miglior interpretazione maschile, andato a James Spader, e la nomination all’Oscar per la miglior sceneggiatura originale. Nel 1998 dirige Out of Sight, buon successo con George Clooney e Jennifer Lopez, le cui carriere sono all’epoca in rampa di lancio. Nel 2000 firma Erin Brockovich – Forte come la verità (Erin Brockovich), grande successo di pubblico con Julia Roberts, che vince l’Oscar come miglior attrice protagonista, e Traffic, spaccato corale sul traffico di droga con Michael Douglas, Catherine Zeta-Jones e Benicio Del Toro. Ottiene una storica doppia nomination agli Oscar del 2001 per entrambi i film e vince la statuetta come miglior regista per il secondo. Nel 2003 è in concorso a Berlino con Solaris, remake del film di Andrej Tarkovskij, con protagonista l’amico e collaboratore abituale George Clooney, insieme al quale realizza la trilogia di successo sul clan di rapinatori capitanato da Danny Ocean, interpretato dallo stesso Clooney: Ocean's Eleven – Fate il vostro gioco (Ocean’s Eleven, 2001), Ocean's Twelve (2004) e Ocean's Thirteen (2007). Regista eclettico e multiforme, capace di alternare in scioltezza opere commerciali con grandi divi e parentesi più sperimentali e spiazzanti, nel 2004 dirige l’episodio Equilibrium del film collettivo Eros, co-diretto con Michelangelo Antonioni e Wong Kar-Wai, e l’anno successivo è la volta di Bubble, uno dei suoi film indipendenti più riusciti, presentato fuori concorso al Festival di Berlino. Alla Berlinale presenta in seguito Intrigo a Berlino (The Good German, 2006) e al Festival di Cannes torna nel 2008 con Che – L’argentino (Che, Part One) e Che – Guerriglia (Che, Part Two), dittico dedicato all’icona della rivoluzione cubana Che Guevara con protagonista Benicio Del Toro. Tra i suoi lavori successivi spiccano: The Informant! (2009) con Matt Damon; The Girlfriend Experience (2009) con l’ex pornostar Sasha Grey; Contagion (2011), set sul quale annuncia il suo ritiro dalle scene per poi smentirlo; Magic Mike (2012), dedicato al mondo degli spogliarellisti maschili e con protagonista Channing Tatum, alla cui storia il film s’ispira, e Matthew McConaughey; la produzione televisiva Dietro i candelabri (Behind the Candelabra, 2013) con Michael Douglas nei panni del performer Liberace, che ottiene 2 Golden Globe (miglior miniserie TV e miglior attore). In ambito televisivo firma la regia dell’acclamata serie The Knick, ambientata nella New York del 1900 e con protagonista Clive Owen nei panni di un rivoluzionario chirurgo tormentato dalla dipendenza dalla cocaina. Il regista è solito occuparsi anche della fotografia dei suoi film utilizzando lo pseudonimo Peter Andrews e in altri casi cura anche il montaggio firmandosi Mary Ann Bernard. Trai i suoi ultimi film, La truffa dei Logan (Logan Lucky, 2017), Unsane (2018), thriller con Claire Foy girato tutto con un iPhone, e High Flying Bird (2019), realizzato per Netflix. Sempre nel 2019 porta in concorso a Venezia il potente Panama Papers (The Laundromat) con Meryl Streep.