Rainer Werner
Fassbinder
Regista, sceneggiatore, produttore, attore, montatore, drammaturgo, regista teatrale e scrittore tedesco. Tra i maggiori esponenti del Nuovo cinema tedesco sviluppatosi negli anni Settanta e Ottanta, affronta con difficoltà il divorzio dei genitori e a quindici anni dichiara la propria omosessualità abbandonando la scuola. Nel 1965 la sua domanda per entrare nella scuola di cinema di Berlino viene respinta. Due anni dopo si unisce a un gruppo d’avanguardia, l’Action Theater, dove conosce alcuni attori che saranno interpreti dei suoi film, da Kurt Raab a Peer Raben passando per la musa Hanna Schygulla. Dopo lo scioglimento del gruppo da parte della magistratura per sospette attività legali, Fassbinder e altri fuoriusciti creano l’Antitheater. Esordisce nel 1969 con L’amore è più freddo della morte (Liebe ist kälter als der Tod), presentato al Festival di Berlino. Cineasta totale (nei suoi film ricopre anche il ruolo di compositore, scenografo e direttore della fotografia) e personalità bulimica e infaticabile, dotata di una voracità creativa ed esistenziale senza precedenti, che investe anche il suo tormentato privato segnato da dipendenze di vario genere, a partire dal 1970 inizia a lavorare assiduamente anche per la televisione e la sua prolificità lo porta a girare più film nello stesso anno. Tra i suoi film più significativi per il cinema spiccano: Attenzione alla puttana santa (Warnung vor einer heiligen Nutte, 1971), Il diritto del più forte (Faustrecht der Freiheit, 1975) e l’episodio di Germania in autunno (Deutschland im Herbst, 1978), da lui stesso interpretati; Whity (1971), La paura mangia l’anima (Angst essen Seele auf, 1974) e i capolavori Le lacrime amara di Petra Von Kant (Die bitteren Tränen der Petra von Kant, 1972) e Il matrimonio di Maria Braun (Die Ehe der Maria Braun, 1978), in cui perfeziona la propria impietosa indagine della crudeltà e dei rapporti di potere tra gli esseri umani segnati da un sadomasochismo viscerale. Spesso criticato in patria, nel 1978, impressionato dal suicidio del suo amante, gira Un anno con tredici lune (In einem Jahr mit 13 Monden), cui segue il fluviale Berlin Alexanderplatz (1980), che lo impegna per oltre un anno. I suoi due ultimi film, entrambi del 1982, sono Veronika Voss, con cui vince l’Orso d’oro al Festival di Berlino, e Querelle de Brest, criticato per la tematica omosessuale e uscito in Italia solo in versione censurata. Muore la notte del 10 giugno 1982 per una overdose di cocaina e sonniferi nella sua casa di Monaco, a soli 37 anni. Al suo fianco viene trovata la sceneggiatura non ancora terminata di Rosa Luxemburg (Rosa L., 1986), che viene realizzato dall’amica Margarethe Von Trotta dopo un rimaneggiamento del copione, definito dalla regista “estremamente fassbinderiano” (il risultato finale lo sarà molto meno). Nel 1994 esce in Italia, postumo, Martha, film realizzato nel 1974 e bloccato a lungo per una controversia legale sui diritti del romanzo da cui è tratto.