Ford

Regista e produttore, è un'autentica pietra miliare della storia del cinema. Tra gli autori più studiati e ammirati, contribuisce in maniera fondamentale a definire il western, genere di riferimento per tutta la sua lunghissima carriera cinematografica, che inizia nel 1917 e termina nel 1966. Riferimento assoluto per registi del calibro di Orson Welles, Akira Kurosawa, Sam Peckinpah, Sergio Leone, Clint Eastwood e François Truffaut, lega il suo nome a quello di John Wayne, figura simbolo del mito della frontiera, che dirige in più di venti film. Alla fine degli anni Trenta realizza Ombre rosse (Stagecoach, 1939), archetipo per eccellenza del genere western nonché uno tra i film più importanti di sempre. Tra le vette assolute degli anni Quaranta, ci sono Furore (The Grapes of Wrath, 1940), magnifico adattamento da John Steinbeck, che gli vale l’Oscar alla miglior regia, e Sfida infernale (My Darling Clementine, 1946), magnifica epopea western incentrata sulla sfida all'O.K. Corral. A metà anni Cinquanta, dopo Un uomo tranquillo (The Quiet Man, 1952), con il quale conquista il suo quarto Oscar alla miglior regia, realizza il film che segna in maniera definitiva il cinema americano, Sentieri selvaggi (The Searchers, 1956), opera summa, tra le più studiate anche ai giorni nostri, che racchiude in sé tutta la storia della Settima arte. Nel 1962 torna al bianco e nero per realizzare il suo western più teorico e crepuscolare, il capolavoro L'uomo che uccise Liberty Valance (The Man Who Shot Liberty Valance), in cui mette uno di fronte all'altro i due miti del vecchio West, John Wayne e James Stewart.